lunedì

LUNEDI’ 3-5-2021 AMICO MIO E’ IL POST DI OGGI TITOLO:”AUGURI A GINO CERVI CHE PRORPIO OGGI COMPIREBBE 120 ANNI. LO RICORDO CON AFFETTO ASSIEME AL IL SINDACO DI BRESCELLO GIUSEPPE BOTTAZZI IN ARTE PEPPONE.”

LUNEDI’ 3-4-2021

Mio caro amico. 

Con questo articolo di Repubblica...

che ritrae Giovannino Guareschi... 

Era venerdì 3 maggio 1901...

allorquando nasceva a Bologna il mitico Gino  Cervi. 

Quella mattina…i fiorellini profumati brillavano di primavera  e il giorno dopo…campeggiava sulla prima  pagina del  Resto del Carlino l’annuncio della sua nascita. 

Quel piccino…era il figlio del critico teatrale Antonio Cervi. Ne è sgorgata di acqua sotto i ponti! Oggi…3 maggio 2021 sono trascorsi esattamente 120 anni dalla nascita di quel bambino che una volta adulto…

divento’ uno dei più grandi attori di teatro e di cinema che l’Italia abbia mai avuto. 

Mai e poi mai...quel detto -figlio d’arte- e’ stato cosi’ azzeccato. A onor del vero…il grandissimo attore era in grado di passare con facilità e leggiadria dai film comici…

a quelli tragici…ispirati a vicende  accadute per davvero durante  i tremendi anni di guerra. 

Nella pellicola…possiamo ammirarlo in queste scene al fianco di Totò nel culmine della sua celebrità. Il film si intitola: “IL CORAGGIO”…

E poi…eccolo ne “LA LUNGA NOTTE DEL 43.” E’ indimenticabile anche la superba interpretazione del Commissario Maigret. 

Gli episodi sono autentici capolavori e talmente splendidi che al cinema…

il pubblico dedicava applausi a scena aperta  anche a George Simenon…autore della serie completa di romanzi dedicati all’investigatore parigino. 

Io come te amico mio…sono una grandissima ammiratrice di Gino Cervi che oltretutto ha avuto in dono dalla sorte…

anche quello  di legarsi a filo doppio all’anima dei personaggi che interpretava…entrandone  quasi in simbiosi. 

Io non sono altro che un piccolo granello di sabbia persa nel vento…

ma la sua interpretazione che mi fa volare il cuore fino alle stelle è quella di “GIUSEPPE BOTTAZZI” il mitico Peppone…nonché sindaco di Brescello.  

Ecco…lui assieme a don Camillo interpretato dal geniale Fernandel continua ancora oggi…dopo ben 70 anni a deliziare coloro i quali amano i film…tratti dai libri meravigliosi di Giovannino Guareschi. 

E se vogliamo dirla tutta…in una sua vecchissima intervista…Gino Cervi  raccontò di aver interpretato il personaggio di Peppone quasi per caso…tanto è vero che Giovannino Guareschi voleva egli stesso…diventare protagonista del primo film. 

Tuttavia…non gli ando’ benissimo perché le prime scene non convincevano per nulla il regista e cosi’…il produttore Giuseppe Amato (altro genio indiscusso che anni dopo avrebbe prodotto la leggendaria pellicola “LA DOLCE VITA…) preferi’ sostituirlo con Gino Cervi. 

Per lui e per tutti noi…Gino Cervi era il vero Peppone. 

Pero'...va detto a chiare lettere che la scelta di Peppino Amato deluse moltissimo lo scrittore. 

La cosa incredibile…è che il nostro Peppone assomigliava moltissimo a Guareschi  e Gino Cervi con la sua innata bravura…era riuscito a carpirne il suo lato caricaturale e naif. 

Alla fine…Giovannino Guareschi era contentissimo perché i due erano praticamente identici. E scherzavano tantissimo sulla loro somiglianza.

Non so se lo sai amico mio…ma la saga di don Camillo e Peppone è nata sulle pagine deliziose del settimanale “CANDIDO” diretto da Guareschi e da  Giovanni Mosca...

(quest’ultimo…padre dei giornalisti Maurizio e Paolo con i quali condivisi vari programmi televisivi.) 

Ma...tornando alla splendida favola…il sindaco e il parroco di Brescello erano nati tutti e due nel 1899. 

Si conobbero praticamente in fasce. 

E…dopo aver frequentato insieme le scuole…erano stati catapultati  ancora ragazzini sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale per poi tornare al paesello delusi e affranti da quella tragedia.

Le suadenti pagine scritte da Guareschi…iniziarono ben 30 anni dopo…ovvero nel 1948. E pensa! Di don Camillo conosciamo soltanto il nome. Di Peppone invece…sappiamo che oltre a costruire una bella famiglia…

era capacissimo di riparare qualsiasi macchina o trattore qualsivoglia e farli tornare come nuovi. Ma ecco che mentre sono impegnata a scrivere queste righe…

vedo in lontananza due buffissimi signori che a cavalcioni delle loro biciclette…si avvicinano e mi salutano. 

Sono loro! I mie amici don Camillo e Peppone che percorrendo la stradina della bassa a cavallo della loro bici…sono arrivati in fino a Parma! 

Eccoli qui…avvinti dal fiatone per il lungo tratto percorso pedalando quasi fosse una gara. 

Don Camillo con la sua inconfondibile risata…inizia a parlare  per primo e mi spiega in modo certosino che sono arrivati fino a Parma…

perche’ avevano deciso di sgranchirsi le gambette con un allenamento in bici. Forse il sindaco Peppone no’! 

Ma don Camillo…mi dice di sentirsi quanto mai arrugginito dopo aver trascorso l’autunno e l’inverno tra le mura della canonica per via della maledetta pandemia! 

Poi…mentre osserva di sguincio il suo sindaco ancora a cavalcioni della sua bicicletta…

don Camillo mi ricorda che oggi è il compleanno di Gino Cervi e che quindi…vista la somiglianza tocca proprio a Peppone parlare con me! 

Ora…il mio Sindaco preferito…con il suo vocione inconfondibile…

inizia a sfoderare queste parole:

”Carissima Petra! C’è una cosa che vorremmo fare assieme a te. Io e don Camillo…dovremmo ringraziare  il nostro papà Giovannino Guareschi che ci guarda da lassu’. Lo vedi il suo faccione che spunta da quella nuvoletta?" 

"Certo caro Peppone. Eccolo li con i suoi baffoni ben curati!"

Ora...Peppone sembra un fiume in piena:

"E’ pur vero che è anche grazie a noi se oggi è l’autore italiano più tradotto e più letto nel mondo! I suoi romanzi…infondono il buon umore alle persone che desiderano trascorrere qualche ora nel piccolo mondo incantato posato come per magia nella Bassa Padana…proprio quello che Giovannino Guareschi descrive con tanta passione. 

Adesso e’ don Camillo che vuole dire la sua:

”Cara Petrina…le nostre avventure hanno coinvolto tutti gli abitanti di Brescello. 

E pensa! In pausa pranzo condividevamo assieme a loro anche i nostri cestini colmi di ogni ben di Dio. 

Altro che ristoranti! Ricordi Petra quando io e don Camillo andammo in visita in Russia? 

Pensa che per l’occasione…lasciai in parrocchia il mio vestito nero da sacerdote di campagna per trasformarmi in  Camillo Tarocci (sai?) un funzionario di partito sempre in  giacca e cravatta?” 

Adesso Peppone annuisce…e interviene maestosamente quasi fosse un baritono. Rivanga momenti di giorni indimenticabili e dei viaggi fatti con don Camillo in Russia e poi in America:

”Cara Petrina…vorrei confessarti una cosa. Sai che ho indossato anche i vestiti da sacerdote?

Eccomi qui! Mi vedi? Sono monsignor Benedetto Carloni. Non pensi anche tu che senza i miei baffoni…potrei essere assolutamente credibile come prete? 

Con queste ultime parole…i due amiconi  mi  dicono che debbono lasciarmi. Tra poco calera’ la notte e  preferiscono tornare al paesello. Ora…li guardo attenta allontanarsi in bicicletta e ancora una volta…ripenso a quanto ancora oggi campeggino felici nei nostri cuori. 

Ripenso alle loro  lezioni di vita e al loro ottimismo…una qualità importante per vincere le difficoltà che la vita ci riserva in questo difficile momento.

Amico mio...

ti mando un bacio con un soffio e ti do appuntamento domani sera alle 21 nella CHAT di FACEBOOK.