lunedì

LUNEDI’ 2-3-2020 E' IL POST DI OGGI TITOLO:"FRA SEI GIORNI E' L'8 MARZO FESTA DELLA DONNA. PROPRIO QUEST’ANNO COMPIE 50 ANNI UN DEI SIMBOLI DELLA EMANCIPAZIONE FEMMINILE. LA MINIGONNA CHE VIENE FESTEGGIATA CON UNA MOSTRA NEL PRESTIGIOSO “VICTORIA E ALBERT MUSEUM”.


LUNEDI’
Mio caro amico...
lo sapevi? Il Coronavirus ha fermato anche il museo Louvre.  
Ma noi signore...non ci rassegneremo!
Tanto è vero...che anche quest’anno siamo in attesa di celebrare tutti insieme la “Festa della Donna”. 
Mancano 6 giorni a domenica prossima e l’otto marzo...comunque vada...
festeggeremo con allegria. 
Questa volta…per uno strano gioco del destino…proprio nello stesso giorno terminerà la straordinaria rassegna che il prestigioso “Victoria &amp Albert Museum”  di Londra ha dedicato proprio a lei…
la minigonna tanto amata da noi donne… fantastica creazione della stilista inglese Mary Quant.Come avrai capito…amico mio in questa settimana di festa dedicata a noi… 
vorrei parlarti di questo splendido capo di abbigliamento che è anche uno dei simboli della emancipazione femminile. 
Questo piccolo indumento sensuale è nato a metà degli anni sessanta…
allorquando iniziava a soffiare impertinente il vento della protesta contro quelle arcaiche convenzioni che ci presentavano erroneamente soltanto con aggettivi melensi come per esempio:”REGINA DELLA CASA  o ancor peggio ANGELO DEL FOCOLARE.” 
Finalmente…una volta per tutte potevamo vestire con eleganza casual e senza la preoccupazione di doverci avvolgere in vestiti austeri e severi! 
C’è da aggiungere che la rivoluzione della minigonna nella nostra società è passata a pieno titolo nella storia del costume. 
E…finalmente questo messaggio è stato ascoltato anche dal direttore sir Tristam Hunt e dai curatori del   meraviglioso museo londinese che  è universalmente famoso per avere in mostra la più grande raccolta di opere del Rinascimento fuori dall’Italia. 
Pensa…la nostra amatissima minigonna la possiamo ammirare  in tutte le sue versioni adagiata proprio a pochissimi metri dalle opere di maestri immortali come il Canova…Donatello…Michelangelo e Raffaello. 
Oserei dire che anch’essa è un’opera d’arte tra le opere d’arte! 
La mostra  è stata anche  un eccezionale riconoscimento alla signora Mary Quant grandissima stilista che nata in un sobborgo di Londra…
ha rapidamente scalato la vetta del successo diventando celebre ovunque ispirata anche dalle sue parole che riporto pari pari:
“LA MODA DOVREBBE ESSERE UN GIOCO”. Fosse per me la incoronerei “DONNA DELL’ANNO 2020”! 
Se ci pensi…amica mia…il suo successo rimane immutato da mezzo secolo e forse sarebbe più giusto assegnarle almeno un premio alla carriera. Ma…se vogliamo dirla tutta la signora Mary Quant…
ha avuto la fortuna di avere al suo fianco un compagno eccezionale come Alexander Plunkert Green  perché gia’ agli albori…con lui aveva formato una indissolubile unione. Questi due giovani inglesi…squattrinati ma  sognatori…
avevano compreso immediatamente che gli altri ragazzi come loro erano stanchi di vivere nella nazione più conformista e noiosa del mondo…
intendo come quella descritta da Alberto Sordi nel film dal titolo:
“FUMO DI LONDRA”Pensa…la nostra Mary e il suo Alexander avevano aperto un piccolo negozio di abbigliamento di tendenza proprio al centro di Londra. 
Si chiamava “Bazaars” ed era posto come per magia in Kings Road. Istantaneamente…come i loro coetanei erano stati rapiti dal successo planetario dei Beatles…
pertanto  anche questa boutique era  frequentatissima dai fans di queste autentiche icone della musica moderna. 
Ed e’ come se li vedessi all’ingresso del piccolo negozietto mentre con la chitarra cantavano tutti assieme le melodie dei ragazzi di Liverpool.Proprio a quell’epoca…sull’onda di queste note…Mary Quant disegnò la prima minigonna. 
La stilista…credo abbia desiderato lanciare la sua provocazione proprio nella sua nazione resa ancora piu’ austera dai doveri di un protocollo bigotto. Pensa che la regina Elisabetta appena quarantenne…
indossava come sua abitudine quegli abitini castissimi resi ulteriormente piu’ severi da alcuni pezzettini di piombo inseriti tra le cuciture dell’orlo tanto da evitare che un venticello malizioso potesse sollevarle la veste e far intravedere le sue gambe reali. 
In quel periodo…in un mondo che sembrava nelle mani dei giovani e dove ogni sogno  era quasi possibile…ecco che nasce la minigonna la cui misura era di ben dieci centimetri sopra il ginocchio! 
Ma non finisce qui amico mio…questo capo di vestiario delizioso e amatissimo da noi donne fu aspramente criticato al punto tale…che in Francia…indossare quel piccolo indumento era diventato un reato. 
Non ci credi? Eppure è proprio così…
tanto è vero che il governo francese in quei giorni esaltanti durante i quali la contestazione studentesca aveva incendiato le piazze di tutte le città europee…
aveva in tutta fretta  emanato la “legge obsoleta del buoncostume” 
che vietava in tutte le ore del giorno e della notte di indossare gonne troppo corte. 
Ma come! In Gran Bretagna...
veniva  esaltata Mary Quant in quanto geniale creatrice di moda e al contrario in Francia la minigonna veniva punita e messa all’indice? Sembra incredibile…ma la più  tenace avversaria della minigonna fu la stilista francese Coco Chanel. 
Questa vera e propria icona della moda era seriamente infastidita dall’idea che  nella sua nazione…l’amatissima Mary Quant avesse un alleato importantissimo ovvero lo stilista Andrè Courrèges capace com’era...
di organizzare sfilate nel suo atelier parigino  con modelle dalla corporatura esile che sfoggiavano con grazia innata proprio le mini...della stilista londinese completate da un paio di splendidi stivaletti bianchi. 
Tutavia…dopo mezzo secolo...
certamente la risposta migliore a queste polemiche la diede proprio la mitica Mary Quant allorquando…durante un’intervista dichiarava testualmente che la minigonna non l’aveva inventata lei…ma nacque sulle suggestive strade di Londra tra i fans dei Beatles e i primi venti della contestazione del 1968”. 
Per la verita’…
rivedendo oggi le foto di allora con le modelle bellissime ma quasi anoressiche e con l’aspetto un po' svampito…
ritorniamo come per magia a quei mitici anni sessanta allorquando gli stilisti che cercavano in tutto e per tutto di imitare Mary Quant... disegnavano anch'essi abitini che dovevano dare un taglio netto a quella  moda un po' bigotta degli anni cinquanta. 
Il loro obiettivo era quello di rappresentare l’immagine della emancipazione femminile. 
Ti confesso...che gni volta che estasiata osservo quelle foto in bianco e nero e quasi sgranate…mi ritorna alla mente il libro di Mario Capanna dal titolo:
“FORMIDABILI QUEGLI ANNI”. 
Anche oggi la mini…che quasi tutte amiamo indossare resta uno dei simboli di quando… durante gli anni esaltanti dei grandi gruppi musicali…
esisteva gia’ chi andava sulla Luna. Naturalmente…come tutte le creazioni di moda anche la minigonna ha vissuto momenti di oblio…ma come la mitica Fenice ha sempre saputo risorgere dalle sue ceneri...
tanto è vero che ha trionfato durante gli anni sessanta ed era diventata un vero e proprio simbolo per le artiste di allora a partire da Raquel Welch che la indossava nei suoi spettacoli per i militari americani impegnati in Vietnam. 
Potrei citare qui nella mia pagina bianca…anche Francoise Hardy fino ad arrivare a Brigitte Bardot...
vera bomba sexy del pianeta terra. Poi è vero…anche Mina amo’ tantissimo la minigonna e anche Audrey Hepburn che ben inteso…pochi anni prima nel film cult dal titolo:“VACANZE ROMANE” aveva indossato nelle scene piu’ belle una severissima gonna lunga fino alle caviglie. Tuttavia…come i piu’ bei sogni…pochi anni dopo la minigonna era finita nel cassetto dei ricordi e il suo posto era stato preso dai pantaloni a zampa di elefante…si amico mio proprio quelli indossati dai “figli dei fiori”. 
Forse la “mini” aveva fatto il suo tempo? Assolutamente no! 
Tanto che da allora…
la minigonna ha cessato di essere soltanto un fenomeno di costume ed è diventata un capo di vestiario di uso corrente. 
Finalmente…grazie ad una giusta campagna stampa  del sociologo tunisino Bet Othman…
il 6 giugno di ogni anno…la mini si festeggia in ogni parte del modo come una sorta di bandiera di libertà. 
Dai mitici anni sessanta…
la minigonna è stata indossata da generazioni di ragazze che allora come oggi la amano e la considerano uno dei simboli della emancipazione di noi donne. 
Grazie Mary...
per averci regalato questo sogno che dura ormai da mezzo secolo! 
Mio adorato compagno di viaggio…
come sempre ti aspetto domani sera alle 21 nella chat di FACEBOOK!----------------------------------------
DAL MOMENTO CHE IL MONDO DEL CALCIO E' IN CASTIGO...
ANCHE NAPOLEONE ED IO...
RESTEREMO IN SILENZIO.