LUNEDI’ 3-2-2025
”Luigi Tenco ha voluto colpire a sangue il sonno mentale dell’italiano medio.” https://luigi-tenco.tripod.com/frames/quasimodo.htm
Di Salvatore Quasimodo.
Premiato nel 1959 con il Nobel per la letteratura considerato ancora oggi uno dei piu’ grandi poeti italiani del XX secolo.
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Caro amico…
Aggiungo qui sulla mia pagina bianca un’altro frammento del poeta Quasimodo...
in dedica al cantante scomparso tragicamente.
Riporto pari pari:
“Diciamo per un giorno, perché la gente ha preferito poi dimenticarlo in fretta, quasi per un senso di omertà come sempre avviene quando ci si sente in un certo senso colpevoli, coinvolti.
E non siamo forse un po' tutti responsabili dell'atto estremo del cantante, noi che esaltiamo e sopportiamo il carosello del festival, da anni, senza esigere nemmeno un livello minimo di intelligenza nei contenuti delle canzoni?"
“CIAO AMORE CIAO” di Luigi Tenco era stata esclusa dalla finale del festival di Sanremo. Correva l’anno 1967 e la kermesse canora fu vinta dai bravi Claudio Villa e Iva Zanicchi con la canzone dal titolo:”NON PENSARE A ME”.
Poco dopo...accadde che nella solitudine di una stanza d’albergo il cantautore Luigi Tenco…devastato da quella che considerava una vera e propria ingiustizia si tolse la vita.
Alle 2 e 10 del mattino del 27 Gennaio 1967…
fu trovato il suo corpo privo di sensi...
nella stanza numero 219
dell’Hotel Savoy a Sanremo.
Il cantante aveva gareggiato quella stessa sera con la sua:“CIAO AMORE CIAO”
assieme a Dalida…
ma con due versioni separate.
Nello stesso albergo di Luigi Tenco…
Lucio Dalla occupava la stanza accanto e quella notte...fu improvvisamente svegliato dalle grida di Dalida che era entrata per prima e da sola nella stanza di Luigi.
A pensarci bene a Lucio era sembrato di udire un colpo di uno sparo provenire dal muro confinante…ma era convinto di essere stato vittima di un brutto sogno.
Cosi’ attorno alle due di quella notte…
scese dal letto come mamma lo aveva messo al mondo e giusto il tempo di infilarsi l'accappatoio…in due passi...raggiunse la soglia della camera di Luigi.
Dalida…nel frattempo era salita nella hall dell’albergo per chiamare un medico.
Lucio una volta arrivato davanti alla stanza...
si accorse che era chiusa a chiave…
cosi’ attraverso alla spanna che gli permetteva di guardare sotto la porta…
vide le gambe del suo amico Luigi steso a terra.
In quel momento tra i pensieri orribili…
si era convinto che fosse stato vittima di un malore improvviso e cosi’ raggiunse Dalida al piano di sopra nella hall in attesa dell’ambulanza.
Poco dopo…
il medico conclamo’ la sentenza atroce.
Il povero Luigi Tenco si era sparato alla testa.
Qualche ora prima
della Kermesse canora…
i discografici...
gli avevano comunicato
che la sua canzone aveva
ottenuto...
soltanto 3 voti su 900
e lui non ci
voleva credere.
Trovava dannatamente ingiusto che per lui e la sua Dalida non rimanesse altro che affidarsi al ripescaggio.
E pensare che fino a poco prima della sua esibizione…era certissimo della sua vittoria a Sanremo anche perche’ trovava interessante
e molto intrigante l’abbinamento con la sua Dalida artista italo–francese all’epoca gia’ diva internazionale.
I tristissimi documenti attestano che anche l’ultimo giorno della sua vita i demoni lo tormentarono senza via di scampo.
La sera in cui lui si doveva esibire era terrorizzato dall’ansia della diretta e cosi’ per vincere l’incertezza da palcoscenico…affido’ il suo destino a un mix di alcol e farmaci e quando il suo produttore Davide Dossena lo rimproverava…
lui seccato rispondeva con queste parole:
”Basta! Sei cosi’ amico da metterti fra me e il whisky…ma saresti cosi’ amico da metterti fra me e la pallottola di un mio nemico?”
Mai il concetto di una frase...
fu cosi’ meschinamente profetica!
Dopo il suicidio di Luigi Tenco…
la polizia comunico’ ufficialmente di aver trovato nella stanza 219 sia un biglietto che l’arma (una Walther Ppk 7.65) regolarmente detenuta dall’artista.
Vicino al ritrovamento del corpo…
c’era un biglietto scritto a mano che consegnarono a Dalida.
Ecco le parole scritte di suo pugno:
”IO HO VOLUTO BENE AL PUBBLICO ITALIANO E GLI HO DEDICATO INUTILMENTE CINQUE ANNI DELLA MIA VITA.
FACCIO QUESTO NON PERCHE’ SONO STANCO DELLA VITA (TUTT’ALTRO) MA COME ATTO DI PROTESTA CONTRO UN PUBBLICO CHE MANDA:
”IO TU E LE ROSE” IN FINALE E AD UNA COMMISSIONE CHE SELEZIONA LA RIVOLUZIONE. SPERO CHE SERVA A CHIARIRE LE IDEE A QUALCUNO. CIAO. LUIGI.”
E’ inutile ricordare ancora una volta che il suo gesto estremo…sconvolse il mondo della musica italiana.
Io che non sono altro che un piccolo granello di sabbia persa nel vento credo che ancora oggi…
il grandissimo Luigi Tenco sia piu’ vivo di quanto non lo fosse prima di togliersi la vita.
Concludo il mio post…con queste parole che risuonano nel mio cuore vive piu’ che mai:
“Ho capito che ti amo quando ho visto che bastava una tua frase per far si che una serata come un’altra cominciasse per incanto ad illuminarsi.”
Luigi Tenco.
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💛💙PARMA 1 LECCE 3
Sono
dispiaciuta...
per la poca memoria dei tifosi.
Se ieri acclamavano Mister Pecchia per la promozione in A…oggi ne chiedono a gran voce la sostituzione…
come se lui fosse il solo responsabile
di questa dolorosa situazione.
L’ingratitudine no.
Dai raga!
Gli infortuni eccetera eccetera…
in un duello salvezza come quello
di venerdi’ scorso è stato come scalare
una montagna a piedi scalzi.
E se non hai alcuni giocatori…
CONFERENZA STAMPA DEL DIRETTORE SPORTIVO
MAURO PEDERZOLI DOPO PARMA-LECCE:
PER COLORO I QUALI NON SI RICORDASSERO:
https://ilblogdipetra.blogspot.com/2024/05/lunedi-20-5-2024-amico-mio-e-il-post-di.html