
11-3-2009 22.41
Adorabile amico…
Ho riletto piu' volte il post di ieri...ero quasi ipnotizzata dall'intensità del testo e dalle mie semplici…ma sensate riflessioni scaturite dal famoso fatto della cronaca nostrana.
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Per uno strano gioco del destino…oggi ho letto sull'edizione online del corriere http://petradoping2.notlong.com/
che si torna a parlare di droga...questa volta sotto forma di doping
sportivo.
che si torna a parlare di droga...questa volta sotto forma di doping

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Ieri…si parlava del "cibo" per la mente…oggi fa' da triste controaltare quello per i muscoli.
E' notizia di oggi…una serie di arresti nel mondo del ciclismo professionistico per uso e ricettazione di sostanze proibite…atte all'uso di migliorare la prestazione atletica.
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Tra gli implicati…il noto ciclista su pista…Gianni Da Ros…22 anni…il quale ha candidamente ammesso la sua "leggerezza"…nel gestire questo grave problema che inquina in modo cosi' prepotente il mondo dello sport.
.Amico caro...sono ben conscia che quello che sto' per dire...è una considerazione al di fuori dal coro…rappresentato dagli addetti ai lavori ma…come è mio costume…non uso nascondermi dietro un dito e vorrei…per una volta almeno… squarciare questo grande velo di ipocrisia…affinchè si possa davvero aver un nuovo approccio…nei riguardi di un problema che trova sempre tutti penosamente d'accordo.
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Lo sport di oggi…risulta completamente svuotato della sua natura tipica…ed è diventato un grande circo nel quale...pubblicità...industrie…federazioni e infine atleti...rappresentano un business di proporzioni inimmaginabili.

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In questo contesto...il risultato sportivo è tutto...è tutto per tutti coloro che sono attori diretti o indiretti di questo enorme carrozzone...le industrie...attraverso le sponsorizzazioni "vincenti" riescono a molitiplicate le vendite di abbigliamento e merchandising...le case farmaceutiche inculcano nella gente...la cultura dell' "aiutino" che abbia un effetto determinante nei risultati personali...i dirigenti sportivi...i quali attraverso le vittorie della loro federazione...aumentano la loro visibilità e di conseguenza il loro peso politico...i medici...che percepiscono congrue percentuali sui risultati ottenuti...ed infine gli atleti che guadagnano fama...ricchezza...e quegli onori che sono preclusi alla moggior parte della gente comune.
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Questa formidabile squadra di professionisti dello sport...è capace di mettere in campo una moltitudine di risorse che fa' sembrare coloro che contrastano il dilagare del doping...un piccolo esercito di sbandati...male armati e soprattutto poco motivati.
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Come è possibile contrastare una lobby...costituita da fior di ricercatori che attraverso copiosi finanaziamenti...riescono a sintetizzare ogni giorno nuove molecole...sempre piu' efficienti e soprattutto sempre piu' difficili da
rintracciare?

Infatti non è possibile! Per cui...in un contesto in cui...i record...sono sempre piu' difficili da ottenere...ecco che un apporto chimico che riesca a fornire un 15 .20% di forza in piu'...diventa assolutamente deteriminante per raggiungere i propri scopi.
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In un mondo tristemente "globalizzato" in questa direzione...va' da se' che si formi parallelamente una cultura del silenzio...nel quale chiunque rimanga inavvertitamente "impigliato" nelle reti dei controlli antidoping...sia costretto a tacere.
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Pena l'emarginazione totale...da qualsiasi circuito sociale e anche mediatico.
Davanti ad una simile situazione…il mio atteggiamento non vuole assolutamente...essere quello di censore sterile di tali deprecabili costumi…bensi' vuole solo contribuire a stigmatizzare un semplice concetto....quello della responsabilità personale...- nel momento in cui…- si prende atto...che un'atleta sia pronto a mettere a rischio la propria salute...di fronte agli enormi vantaggi sociali ed economici... deve valere l'accettazione di tale scelta...senza nutrire pregiudizi sulle rispettive condotte sportive.
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Le mie parole non sono del tutto isolate.
Il grande maestro del giornalismo sportivo Gianni Brera in tempi non sospetti…
aveva già denunciato la cosa…indicando in modo provocatorio…come unica soluzione possibile...
la liberazione di ogni forma di sostentamento farmacologico…auspicando un cambiamento culturale nelle menti...di coloro che dovrebbero essere portatori di valori…anzichè di effimeri successi.
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Quando noi…ammiriamo una gara di body building in TV o nei palasport ( ammirare nel mio caso non è il termine esatto...in quanto non ho piacere nel vedere certi spettacoli ;-) sappiamo con certezza...che quelle enormi masse muscolari…non sono del tutto frutto di estenuanti sedute in palestra…ma sono il prodotto di una sapiente integrazione di ormoni e quant'altro.
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Ma oramai…questa considerazione fa' parte della nostra cultura e l'accettiamo…sebbene nella maggior parte dei casi non la condividiamo.
Credo che assumere un analogo atteggiamento…disincantato nei
riguardi di tutte le altre discipline sportive…sortirebbe un effetto dissacrante su tutti questi sepolcri imbiancati .

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L'uso di droga…in tutte le sue forme…è solo un atteggiamento culturale.
Ragion per cui…va' combattuta…solo attraverso una presa di coscienza collettiva del problema… in modo che ognuno…possa rendersi conto…della vacuità di simili pratiche...una vacuità che si traduce spesso in emarginazione...solitidine e in molti casi depressione.
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Mi torna alla memoria…un servizio TV realizzato dalle Iene…le quali…unico esempio nel panorama generale…hanno avuto il coraggio di abbattere il muro del silenzio…attraverso un reportage davvero significativo quanto commuovente.
il quale...per continuare a vivere il suo sogno…si era reso conto di dover assoggettarsi a partiche illegali.
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La passione per il ciclismo…era una molla talmente forte…che ha convinto la fragile coscienza del giovane sportivo…a ricorrere al doping per competere con tutti coloro che aveva regolarmente battuto nelle gare giovanili.
Lui…è stato purtroppo…uno dei "pizzicati" dalla giustizia…
ed il contraccolpo è stato devastante per la sua psiche.
ed il contraccolpo è stato devastante per la sua psiche.
Il suo sogno…irrimediabilmente compromesso dall'infamia...-cio' che rappresentava la sua unica ragione di vita…- risultava adesso un fardello gravoso da portare in giro.
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In lui pero'…albergava la voglia di ricominciare in maniera "pulita"…
solo per il gusto di mettersi in gioco ancora una volta.
solo per il gusto di mettersi in gioco ancora una volta.
La consapevolezza pero'...che senza l'aiuto chimico…sarebbe stato solo una pallida comparsa di quel circo...se l'e' portato via.
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Mi sento vicina al suo spirito -ed al suo coraggio-...unico davvero...
che gli ha permesso di dire una volta per tutte come stanno le cose.
che gli ha permesso di dire una volta per tutte come stanno le cose.
Ti esorto a guardare con me…questo imperdibile documento....
credo che sia la vera "iniezione" giusta per costruire un mondo nuovo.
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