
3-2-2009 18.55
Caro Amico…
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Ci sono situazioni...momenti nei quali...nella propria mente scattano interruttori inconsapevoli...che a loro volta si propagano come in una reazione a catena verso altri ricordi...
fino a disegnare un affresco nel quale ti ritrovi all'improvviso proiettato;-)
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E' quello che è successo a me mentre...trascinandomi col mio piedino malato in casa...guardavo svogliatamente le ultime news sul portale online di Repubblica.
La mia attenzione...veniva ad un tratto rapita da poche righe inserite di spalla...nelle quali si annunciava...la repentina scomparsa del musicista Mike Francis...al secolo Francesco Puccioni classe 1961 fiorentino di nascita ma romano di adozione.
Diciamo francamente...che al di la' dell'umana pietas per una morte cosi' immatura quanto inattesa…non ho provato particolari sensazioni...
Solo che una piccola curiosità...si è fatta strada nella mia
memoria...quella di riascoltare il suo brano piu' famoso...
quello per intenderci...che lo ha proiettato nelle piu' alte sfere delle charts internazionali…
"Survivor" ...una rapida ricerca su Youtube…
ed ecco le note che cominciavano ad espandersi fra le pareti del mio salotto...
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Quelle note cosi' semplici ma al tempo stesso raffinate...
il timbro della voce cosi' suadente...ha provocato un effetto domino nella mia memoria…evocando quegli scenari cosi' lontani...ma al tempo stesso vicini che ci hanno visti protagonisti a volte inconsapevoli...
gli anni 80...quel patchwork di colori...di immagini...di costume che hanno cosi' cambiato il nostro stile di vita.
gli anni 80...quel patchwork di colori...di immagini...di costume che hanno cosi' cambiato il nostro stile di vita.
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L'Italia...era ancora cosparsa di quelle profonde ferite sociali provocate negli anni 70...la lotta armata...le instabilità politiche e sociali...avevano tracciato un solco profondo nella gente -a tal punto-...che si era persa la gioia di vivere…tipica del decen
nio precedente.
nio precedente..
Ecco che all'improvviso si intravede una nuova alba...
Gli USA di Reagan...indicano un nuovo vangelo sociale nel quale il mercato...diventa la soluzione di tutti i mali…e la ricchezza da esso derivante...rappresenta l'affrancamento da tutte le sofferenze.
Il nuovo pensiero…si fonda su questi pochi ma intensi concetti...
nei quali ognuno di noi comincia a ritrovarsi fino a cavalcare una nuova fiducia verso il futuro.
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Sono gli anni...in cui la moda italiana esplode in tutta la sua potenza...un esercito di raffinati stilisti diventano i veri protagonisti della scena internazionale...Milano la loro capitale morale...quella Milano che negli anni seguenti sarebbe diventata "da bere" parafrasando un famoso slogan pubblicitario...
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La pubblicità...diventa il volano di questa sottile propaganda...ed attraverso le nascenti TV private veicolano un nuovo modello di vita basato sul benessere...
La pubblicità...diventa il volano di questa sottile propaganda...ed attraverso le nascenti TV private veicolano un nuovo modello di vita basato sul benessere...
la cura della propria persona e la creazione del mito della carriera come obiettivo primario di ogni individuo.
Il vecchio "padrone della fabbrichetta" brianzola scompare...per far posto ad una figura piu' raffinata colta ed anche cinica: il Manager...il nuovo "Re" della società contemporanea...che ha nelle proprie mani il destino di centinaia di persone e condiziona le scelte tattiche di un paese.
Contestualmente...emerge il culto della propria personalità...il corpo deve essere costantemente irrorato e tonificato da lunghe sedute in palestra ed in sauna....
la mente deve trovare nuovi paradisi nei quali potersi adagiare dopo una giornata di intenso lavoro.
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Ecco che nascono le correnti New Age...nelle quali si ha la possibilità scaricare tutte le tensioni accumulate in un ambiente sempre piu' competitivo.
I padri decidono di non voler piu' invecchiare e si trasformano gradualmente nei fratelli grotteschi dei propri figli...perdendo gradualmente il loro ruolo di educatore.
Anche il modo di comunicare...muta in maniera radicale...l'elettronica digitale fa' la sua prima comparsa e le sonorità delle discoteche si arricchiscono di nuovi arrangiamenti...affidati sempre piu' ad un computer piuttosto che alla mano del musicista.
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I giovani scoprono il fascino della griffe...e imitano in modo pallido alcuni stili di vita di oltre oceano…radunandosi sempre piu' di fronte a quelle cattedrali del cibo di plastica rappresentate dai fast food...
Gli ideali sono ormai scomparsi...e l'imperativo sessantottino di dover cambiare il mondo...
si sostituisce a quello molto piu' terreno di dover cambiare l'auto...-mezzo centrale per avere successo con l'altro sesso-....
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Dai media provenivano messaggi rassicuranti...che indicavano crescita e benessere per tutti...un nuovo miracolo italiano...un espansione che ci aveva portato a "superare" l'Inghilterra nella scala dei valori.
Ci si accorgerà solo piu' tardi...che tutto questo si sarebbe rivelato solo un’assurdo castello di carte nel quale si affastellavano posti di lavoro finti....clientele...corruzioni...e tante mance per coloro che avevano il gusto di chiedere.
In tutto questo scenario...ecco che risuonavano i toni gentili e raffinati di Mike...ragazzo schivo...musicista puro…sempre fuori dal clamore delle riviste patinate…una colonna sonora inconsapevole di quel periodo...che stigmatizza in modo inequivocabile il nostro costume.
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Ecco...con la sua scomparsa...forse...si è chiusa quell'ennesima porta su quel periodo cosi' luminoso ma al tempo stesso fatuo...l'amaro risveglio dalla sbornia di quel decennio...è ancora nella mente delle persone...e la grande speranza...ha lasciato repentinamente il posto ad una piu' duratura rassegnazione...
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Grazie Mike!...Per aver riacceso in me questo grande viaggio della memoria....
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