
24-2-2009 21.00
Caro Amico…dedicato a te…che sei triste.
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In queste ultime settimane…abbiamo esplorato non senza
emozione...quell'universo sconosciuto chiamato amore...qualcosa a cui nessuno riesce a dare una risposta certa…ma proprio per questo motivo…il mistero che emerge sempre…rende il tutto indecifrabile anche ad un attento esame…e lascia sempre in ogni anima…un 'impronta unica...un segno attraverso il quale...ognuno di noi…viene tatuato in maniera sempre diversa.
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Credo pertanto…che sia giusto anche affrontare quei momenti...in cui tutto rientra nel suo grembo "naturale" ...E' così...che ci si rinchiude tra le mura amiche...quasi a desiderare un senso di protezione...e si finisce per diventare piacevolmente insensibili ad ogni stimolo.
E' in questo momento che si manifesta la Solitudine...quel mostro che compare al nostro orizzonte e che spaventa piu' della morte stessa…in quanto essa stessa...rappresenta di fatto la morte da vivi.
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Io…per quanto mi riguarda…ho fatto mia…la massima di quel grandissimo umorista italiano…di nome Marcello Marchesi il quale diceva..."Che la morte ci colga da vivi..." ...ecco come riuscire a sconfiggere questa strana malattia dell'anima...cercare sempre...di dare contenuto anche nelle piccole azioni di ogni giorno…senza curarsi troppo degli effetti...del modo...dell'eco sociale...ma cercando solo di fare qualcosa...che possa sempre di stimolo per la propria mente.
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Credo…sia comune a molti di noi…osservare il campanile della propria esistenza…
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e scorgere...con sorpresa e amarezza...che l'orologio della torre risulta inevitabilmente rotto.
Tutto all'improvviso…sembra dissolversi senza poter far nulla per impedirlo...ci si sente immobili davanti ad esso…e si percepisce distintamente il battito del proprio cuore...tutto il resto è immobile…e niente riesce a scalfire quel silenzio assordante…che si spande intorno a te.

Credo pertanto…che sia giusto anche affrontare quei momenti...in cui tutto rientra nel suo grembo "naturale" ...E' così...che ci si rinchiude tra le mura amiche...quasi a desiderare un senso di protezione...e si finisce per diventare piacevolmente insensibili ad ogni stimolo.
E' in questo momento che si manifesta la Solitudine...quel mostro che compare al nostro orizzonte e che spaventa piu' della morte stessa…in quanto essa stessa...rappresenta di fatto la morte da vivi.
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Io…per quanto mi riguarda…ho fatto mia…la massima di quel grandissimo umorista italiano…di nome Marcello Marchesi il quale diceva..."Che la morte ci colga da vivi..." ...ecco come riuscire a sconfiggere questa strana malattia dell'anima...cercare sempre...di dare contenuto anche nelle piccole azioni di ogni giorno…senza curarsi troppo degli effetti...del modo...dell'eco sociale...ma cercando solo di fare qualcosa...che possa sempre di stimolo per la propria mente.
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Credo…sia comune a molti di noi…osservare il campanile della propria esistenza…
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e scorgere...con sorpresa e amarezza...che l'orologio della torre risulta inevitabilmente rotto.
Tutto all'improvviso…sembra dissolversi senza poter far nulla per impedirlo...ci si sente immobili davanti ad esso…e si percepisce distintamente il battito del proprio cuore...tutto il resto è immobile…e niente riesce a scalfire quel silenzio assordante…che si spande intorno a te.
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Ma…amico caro…devi sempre tenere a mente…che anche un orologio rotto…segna l'ora esatta due volte al giorno...per cui...niente ci è davvero precluso qualora la nostra volontà…sia davvero ben supportata...dal gusto e la curiosità per cio' che ci affascina.
"Trascinare senza Trascinarsi" ecco...!!:-) questo potrebbe essere il nostro piccolo argomento sul quale riflettere...magari domani sera su messenger…
-il nostro piccolo rifugio virtuale…-nel quale troviamo sempre o quasi;-) le nostre risposte...
e poi...qualora tu lo voglia...diventerà il nostro "grido di guerra" per esorcizzare le nostre paure.
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Domani sera...alle 21 l'appuntamento in messenger.
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petrascharbach@libero.it