martedì







29-7-2008 23.00-


Ma dov’era Cupido…quando il colpo di fulmine svaniva?
E' la sorte...a decidere al posto nostro?
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Ti ricordi…quella storia del ventunenne Patrick Moberg...
che incontra la ragazza dei suoi sogni in metropolitana?
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E’ un vero colpo di fulmine…ma è troppo imbarazzato per fermarla...(anche se si pente di non averla fermata…) disegna lei le sue guancette rosse e i suoi capelli fermati sulle spalle con un piccolo fiore...-su un foglietto di carta-…torna a casa…e decide di aprire un sito per scoprire chi è.
Inserisce il suo disegnino…e (pensa un po')...la trova.
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Lei (la sua adorata) si chiama Camille…ha ventitré anni...
Il giorno dopo i due s’incontrano…ed è amore a prima vista…anche se l’idillio...si consuma in due mesi…perché sarà lei a decide di lasciarlo.
Lui l'aspetterà...ma lei (la sua adorata) non si presenterà mai più all’ultimo appuntamento…
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E io...oggi...sdraiata su questo morbido praticello...mentre leggevo le poesie di Vincenzo Caldarelli...mi chiedevo...
Chissà se Patrick…mentre attendeva la sua amata…per l’ultima volta…avrà pensato a questa poesia:
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"ATTESA"
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Oggi che t’aspettavo
Non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lasciato,
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale s’annuncia e poi s’allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L’amore, sul nascere,
ha di quest’improvvisi pentimenti.
Silenziosamente
Ci siamo intesi.
Amore, amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d’insulti.
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VINCENZO CALDARELLI
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petra@petrascharbach.com