lunedì

28-5-2012 23.19

Mentre ammiro la spettacolare alba che delicatamente segna di poesia la mia mattina…
prevale in me lo spirito artistico:-)
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Fortunatamente non si muove foglia...
Il silenzio mi abbraccia perdutamente…pertanto mentre beata ascolto le nuvole me la spasso allegramente tra i pennelli bagnati di colori eterei.
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Sono presa freneticamente al laccio dalla creatività…come fosse una essenza che vola leggiadra tra le corde della mia anima:-)
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Mio caro amico…ho seguito con molto interesse le tristissime manifestazioni in ricordo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino…e mi sono venute in mente le parole del grandissimo poeta Pierpaolo Pasolini:
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“Io so!
Io so i nomi dei responsabili!
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti!
Io so! Ma non ho le prove…
e non ho nemmeno gli indizi!”
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Maledizione!
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Mai come oggi…rimbomba nel mio cuore un pensiero:
“ Chiunque lascia un segno nella vita di qualcuno diventa immortale!”
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Mentre ripenso ai due grandissimi eroi…e ai loro uomini della scorta:
Vito Schifani…Rocco Distillo e Antonio Montinaro ridotti a brandelli nella loro croma in quell’ orrendo massacro…
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...un coacervo di emozioni angoscianti spingono inesorabilmente il mio animo a varcare territori a me oscuri e sconosciuti.
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L’abominevole uomo che li ha uccisi…ha il volto di Giovanni Brusca.
Fù lui che toccò e pigiò con mano demoniaca il bottone del telecomando.
E furono ben cinquecento chili di esplosivo a dilaniare il corpo del nostro eroe…di sua moglie e dei suoi tre uomini.
Alcuni giori fà...successe un’altro fattaccio raccapricciante…
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In una logica assurta…ove impera il nichilismo dei valori morali…l’attentato che il 19 maggio scorso ha sconvolto Brindisi...influenza inevitabilmente le nostre coscienze e sull'onda emotiva...
amico mio mi chiedo:
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"E se la mano assassina…fosse quella della mafia che ha voluto vendicarsi della ricorrenza del ventennale della strage di Capaci?"
Sì…perché ciò che è capitato pare davvero un agguato mafioso in piena regola!
Ecco che alla luce dei nuovi fatti sconcertanti…fanno ancora eco impetuose…le immagini di quel giorno che fanno orrore oggi come allora!
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http://www.youtube.com/watch?v=hi1dn_CImJU&feature=related
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Per nulla al mondo mi sarei persa il film dedicato a Paolo Borsellino dove Luca Zingaretti lo ricorda...lasciando un segno incommensurabile e commuovente per la straordinaria interpretazione.
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Io amico mio...non sono altro che un piccolo granello di sabbia persa nel vento...ma non voglio dimenticare...pertanto ho seguito con altrettanto interesse l'approfondimento che Carlo Lucarelli ha dedicato agli esiti delle nuove clamorose indagini sulla strage di via D'Amelio.
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http://www.youtube.com/watch?v=WylCjSkTsy0
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http://www.youtube.com/watch?v=Yfzs26Z9pNQ
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Paolo Borsellino…l’eroe che cercava la verità a ritmo serrato…
l‘amico di sempre di Giovanni Falcone...da allora avrebbe convissuto con un immenso dispiacere.
Egli era un uomo che camminava a braccetto con -la paura- .
Lo stato aveva lasciato solo il magistrato Giovanni Falcone e ora anche lui.
Che vergogna!
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Pensando a Paolo Borsellino…mi ritornano in mente le parole che il drammaturgo tedesco
Bertolt Brech scrisse nella sua “Vita di Galileo”:
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http://www.youtube.com/watch?v=xMXi9ftO4kI
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“Fortunato quel paese che non ha bisogno di eroi!”
E' un frammento estrappolato che pare adattarsi perfettamente alla tristissima vicenda che ha visto protagonista Paolo Borsellino e prima di lui tanti altri…lasciati soli da uno stato che sembra ancora adesso abbandonare i suoi servitori più fedeli…tanto fedeli al punto di sacrificare la propria vita andando consapevolmente incontro al proprio destino.
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Come te...amico mio ho la sensazione che Paolo Borsellino conoscesse a chiare lettere i suoi nemici…sapeva benissimo che si celavano in quella sorta di metastasi che incute timore soltanto a proninciarne il nome e cioè: mafia!
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E’ si amico mio! Proprio nel secondo dopoguerra…in tempi non sospetti la mafia aveva fatto il grande salto di qualità:
dopo l’alleanza con la peggiore delinquenza di oltreoceano…i mafiosi avevano lasciato le campagne e i piccoli paesi della Sicilia per andare nelle grandi città e seguire caparbiamente i nuovi filoni del malaffare come la droga e il riciclaggio di denaro…
arrivando addirittura a reclutare per le loro abbominevoli cause…personaggi insospettabili che vivevano nelle nostre società.
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Parlo del fior fior di professionisti nonché dirigenti di aziende pubbliche o private pronti a vendersi totalmente alla mafia rimanendo completamente nascosti dietro la loro maschera di “persona perbene”.
Criminali dai modi educati e sapienti. Eccolo il ritratto.
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Si perché Paolo Borsellino diceva che è difficilissimo riconoscere un mafioso proprio perché egli non ha un volto da delinquente. No! Tutt’altro.
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Il mafioso è padrone di una autorevole cultura…ed è decisamente costruito a tavolino come fosse il paladino della bontà.
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Sembra incredibile! Ma tutto questo accade anche oggi…e questo la dice lunga!
E proprio questa dannata verità è stata una delle intuizioni di Paolo Borsellino…magistrato integerrimo e investigatore di razza che assieme al suo collega nonché amico di infanzia Giovanni Falcone portò a giudizio nel febbraio 1986 ben 450 mafiosi arrivando alla condanna definitiva per oltre 350 di loro.
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Un successo notevole per lo stato…ma che attira subito le invidie e i malumori dei colleghi di Palazzo di Giustizia di Palermo.
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Ma peggio ancora…questo successo viene mal digerito da quei finti uomini per bene che avrebbero preferito una linea soft contro la mafia.
E' sì amico mio…proprio così.
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Speravano in una sorta di armistizio tra mafia e stato tale…da permettere la continuazione dei lucrosissimi crimini mafiosi sotto gli occhi annoiati e distratti di uno stato rinunciatario e rassegnato e forse alcune volte anche complice.
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Ma Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano uomini d’onore e non accettarono compromessi.
Ancor di più continuarono nella loro lotta in modo instancabile contro il crimine organizzato…tanto che per fermarli…la mafia decise di assassinarli!
Con questo attentato inizia l’epopea di Paolo Borsellino.
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Per il Magistrato…è subito chiaro che il prossimo attentato colpirà proprio lui ed è altrettanto chiaro che risulta impossibile prendere adeguate contromisure per difendersi da attentatori tanto feroci con immense disponibilità economiche.
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Se questo grandissimo uomo non si fosse chiamato Paolo Borsellino…avrebbe potuto “gettare la spugna” e trasferirsi all’estero o in un’altra città…ma questo avrebbe significato la capitolazione dello stato e la cancellazione di tutti i valorosi sforzi per combattere la mafia fino a quel momento.
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A questo punto Paolo...Borsellino prende la coraggiosa decisione di rimanere al suo posto con la certezza di andare incontro ad un tremendo attentato tanto che convivrà ogni istante con l’intimo dispiacere di essere stato “tradito da un amico” che lui considerava un collega.
E questa è la cosa più triste!
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Amico mio...non spezziamo questo filo rosso che ci lega indissolubilmente:-)
Ti mando un bacio con un soffio...
Domani sera alle 22...fedele come sempre sarò in messenger:-)
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http://www.youtube.com/watch?v=RxRypsik8hE