lunedì




6-9-2010 19.22






"C'è chi nasce sbirro, io sono nato ladro"
Queste parole sono state pronunciate da Renato Vallanzasca.
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Io stasera...vorrei ricordare le persone che ha ucciso.
Il mio pensiero è soltanto per loro.

Era il 23 ottobre 1976...per l’esattezza…siamo al casello di Montecatini Terme.
L’appuntato della Polizia Stradale…Bruno Lucchesi ormai vicino alla pensione…
sta svolgendo il suo lavoro.
Mi sembra di vederlo...mentre indica a una macchina di fermarsi…
ora controlla i documenti delle tre persone che viaggiano in auto.
I suoi occhi si concentrano sulla foto di uno dei tre...
ha qualche perplessità…ma il dubbio da lì a poco si dipana…perché è certo che quel ghigno nella foto appartiene all’uomo più ricercato d’Italia…proprio lui! Renato Vallanzasca!
In fretta e furia li invita a seguirli nel suo ufficio usando la banalissima scusa del controllo di routine.
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Uno dei tre…Renato Vallanzasca…
capisce immediatamente che stavolta non l’avrebbe fatta franca...
e con la destrezza di un assassino spara e colpisce a morte il povero appuntato.
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Era 17 novembre 1976...
questa volta siamo a Milano.
Scatta l'allarme di una banca in via Urbano III…
arriva per prima la "Volante Duomo"
Il suo capo pattuglia…Giovanni Ripani si accorge che Renato Vallanzasca assieme ad altri tre rapinatori sta per fuggire con un’ingente refurtiva...
li insegue…e in Piazza Vetra inizia un feroce conflitto a fuoco.
Rimangono a terra morti…il povero poliziotto Giovanni Ripani ed un rapinatore.
Vallanzasca…con gli altri banditi riesce a fuggire…portando con se un bambino per farsene scudo…perfortuna lo libererà due ore dopo.
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Era il 6 febbraio 1977...siamo al casello di Dalmine.
Due agenti della Polizia Stradale…il brigadiere Luigi D'andrea e la guardia Renato Barborini...fermano una Fiat 132 che poco prima procedeva impazzita a zig zag.
Uno degli occupanti…Renato Vallanzasca…spara senza esitare freddandoli…
ma uno dei due agenti…prima di morire riesce a colpirlo ferendolo ad una gamba.
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Era il 14 febbraio 1977...questa volta siamo a Roma.
Oramai Renato Vallanzasca viene cercato ovunque…
tant’è che il Tenente Colonnello dei Carabinieri…Antonio Cornacchia ha una segnalazione su dove potrebbe nascondersi.
Eccolo il casolare in periferia…il Colonnello Cornacchia userà i pugni per bussare alla sua porta mentre griderà il suo nome esortandolo ad uscire.
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“Renato …arrenditi…sei circondato!”
Lui e i suoi uomini…riescono finalmente ad acciuffarlo.
Finiscono in questo modo…i cento giorni di fuoco di Renato Vallanzasca…
il rapitore di Emanuela Trapani…fortunatamente liberata il 22 gennaio 1977 dietro pagamento di un miliardo di lire.
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Amico mio…
potrebbero sembrare scene mediocri di uno dei tanti film polizieschi.
Invece no! Purtroppo è la tragica realtà.
Ma non finisce qui…nello stesso periodo…
Vallanzasca ha ucciso altre persone.
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L’otto ottobre 1976 in via Sarpi a Milano…
uccide a colpi di lupara Dino Montagna
un fruttivendolo ambulante…e poco più di un mese dopo…per l’esatteza il quindici novembre 1976…è la guardia giurata Francesco Mortara ad essere freddato.
A queste due ultime vittime…si devono aggiungere i nomi di Roberto Magalini...
il complice che Vallanzasca ha ucciso per vendetta…e un poveretto con il cognome di Turci…
non meglio identificato.
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Ma la vita sciagurata di questo assassino non finisce qui.
Nel 1981 verrà accusato di avere ucciso…durante una rivolta carceraria…
il suo compagno di cella un certo Massimo Loi…perché a suo dire era pentito…
e per questo un’infame.
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Qualche mese fa…il settimanale “Oggi”...
ha ricordato la tragica giornata di Dalmine e ha rintracciato i familiari dei due agenti uccisi.
Il poliziotto più giovane…Renato Barborini…veniva da Trento e stava per sposarsi.
Fino allo scorso anno...sua madre portava regolarmente dei fiori sul luogo dell’ omicidio del figlio…ora non può più farlo perché il dolore si è portato via anche lei.
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L'altro poliziotto…il brigadiere Luigi D'Andrea…
era un ragazzo di 32 anni venuto dal sud con la moglie Gabriella Vitale e due figlie.
La più grande…Lucia aveva sei anni.
Oggi racconta che quella tragedia le ha lasciato in eredità un fortissimo trauma che le ha fatto dimenticare tutto quello che aveva vissuto prima della morte di suo padre…
e di non riuscire a ricordare neppure uno dei suoi ultimi sorrisi.
Maria Giovanna…l'altra figlia aveva tre anni.
L'unica cosa che riesce a dire oggi è:
“Tutti dicono che mio padre era un uomo dall’animo meraviglioso…
ma a me è stato negato il diritto di averlo al mio fianco…
anche soltanto per una carezza sul viso.”
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Oggi al Festival di Venezia…era la volta di
“Gli angeli del male”
Il regista è Michele Placido con Kim Rossi Stuart nelle terribili vesti di Renato Vallanzasca.
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Il film è ispirato proprio a questo assassino.
Leggiti anche tu amico mio…una dichiarazione dell'attore la cui tesi mi ha particolarmente colpita lasciandomi letteralmente basita...
Eccoti qui un suo pensiero:
“Prima di scagliarsi contro una persona folle e
selvaggia nel suo modo di affrontare la vita…

tutti quanti dovrebbero fare un’autocritica e un’autoanalisi molto profonda.
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E poi dice:
”Una società basata sull’egoismo… sul profitto…sulla manipolazione degli esseri umani…come può pensare…una società del genere…di non produrre i Vallanzasca?
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Io ho sempre ritenuto che il compito delle persone di
spettacolo sia quello di fare divertire il pubblico…
non quello di influenzarne il pensiero…manipolando la realtà.
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Vallanzasca è stato soltanto un delinquente spietato…
divorato dal germe della follia che traforma gli uomini in mostri…
e dunque mi riesce difficile pensare che un uomo della porta accanto possa arrivare a tanto.
E' importantissimo riflettere sulle conseguenze che un film di queste caratteristiche possa avere su alcuni...
non ultima quella dell'emulazione.
E poi...Vallanzasca è ancora vivo.
E vivo è il dolore che morde ogni secondo...
le anime dei parenti delle povere vittime orrendamente trucidate.

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Cerco di farmene una ragione…
tant’è che mi verrebbe da pensare che forse…
da bambino faceva colazione inzuppando il panino nel cappuccino
spalmato di ELLE-ESSE-DI!
E pensa amico mio che alcune persone…inseguite da sintomi di alienazione…sono assolutamente convinte che i peggiori criminali siano vittime della società che li spinge a delinquere.
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Eh no…sarebbe troppo comodo…ma non posso fare a meno di chiedermi:
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Per quale motivo Kim Rossi Stuart ha accettato di interpretare un mostro e di indossarne i vestiti inzuppati di sangue?
E poi ancora:
Perché Michele Placido…-che in gioventù è stato agente di polizia-…ha accettato di glorificare l'assassino di tanti suoi colleghi?"
"Perché girare un film partendo dall'autobiografia di Vallanzasca…senza mai ascoltare la voce dei parenti delle povere vittime?"
Perché Placido...ha voluto trasformare uno spietato assassino in un personaggio da cinema?
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Amico mio...i quarant'anni che ha passato in galera sono tanti...daccordo!
Ma Renato è stato condannato a ben quattro ergastoli e a 260 anni di carcere.
Oltretutto le sue due domande di grazia (ma quale grazia?) sono state respinte.
Oggi come oggi ha il privilegio di poter uscire dal carcere per lavorare in una coperativa...
pertanto dovrebbe accontentarsi.
E...ogni tanto ricordare quei Servitori dello Stato da lui uccisi e i loro familiari che ancora oggi ne pagano le sconvolgenti conseguenze...e lasciar da parte le sue manie di protagonismo.
E se mai nel suo animo vi fosse ancora qualche sintomo di dignità...
lo adoperi per sperare di essere dimenticato da tutti gli italiani...almeno da quelli onesti.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Vallanzasca-primo-giorno-di-lavoro-fuori-dal-carcere_93488527.html
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Penso che la scelta di produrre questo film...
sia legata a soltanto a ragioni commerciali.

Alla gente piace vedere sullo schermo la cronaca malavitosa…
specialmente se si stuzzica il desiderio pruriginoso di narrare una storia alla Bonnie e Clyde…
E se...come in questo caso…il personaggio in questione è un bell’uomo…
il gioco è fatto…basterà inventare alcuni particolari pruriginosi e la speculazione commerciale è presto fatta.
Con questi ingredienti...il film si venderà benissimo.
Non lo pensi anche tu amico mio?
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Ti aspetto in messenger domani sera alle 9
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petrascharbach@libero.it