lunedì


31-5-2010 19.51 .
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Cosa mi piace:

la gratitudine…la serietà…
l´erotismo…i colori…la fantasia…
i film gialli e quelli di azione…viaggiare.
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Cosa non mi piace:

la spavalderia…
le persone che ti parlano alle spalle…
la falsità…le bugie troppo ostentate…
la violenza.
Di questo mito...
adoro la sua serietà

la sua gratitudine…
i colori che lo avvolgono…
il suo erotismo.
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Tutto l'opposto...della meschinità di quelli che si presentano con spavalderia…
ma poi ti accorgi che sono solo dei meschini pronti a colpirti alle spalle.
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Amico mio…oggi vorrei parlarti di un ragazzo povero che per aiutare la sua
famiglia faceva il camionista…diventato poi il più celebre cantante di tutti i tempi...
uno dei miei idoli preferiti…l’indimenticabile Elvis Presley…
si proprio lui…il Re del Rock and Roll…il cantante bianco…nato nel profondo sud…
-colui che sopravvisse al fratello gemello che gli morì accanto appena nato-…
e che cantava con l'animo di un uomo di colore.
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Eccomi qui amico mio…mi perdonerai vero (?:-)
se oserò un gioco che mi vede una semplice reginetta posando felice nella fotina vicino a lui:-)
Avevo letto nei giorni scorsi…che si è aperta al Newseum di Washington una mostra a lui dedicata.
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Tra le tante notizie…ce n’è una in particolare che mi ha colpito.
All'inizio della sua carriera…Elvis era stato fortemente criticato -dalla allora fin troppo puritana società americana- che…in fondo…gli rimproverava quel suo modo di vestire con abiti dai colori sin troppo sgargianti…e quel suo modo di pettinare i capelli meravigliosi e ribelli…portati con lunghe basette impertinenti e decisamente molto sexi.
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Probabilmente…la cosa che non gli veniva per nulla perdonata era quella di essere politicamente un progressista e di frequentare ogni ambiente della sua nazione…ma certamente Elvis era un grandissimo…
e la sua carriera musicale non era stata intaccata nè da queste critiche e neppure da quei due lunghissimi anni passati in Germania come soldato semplice…
poi arriverà la guerra del Vietnam che lacererà inesorabilmente i cuori e le coscienze di chiunque.
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Guarda amico mio il filmato di un intervista fatta ad Elvis in quel periodo crudele…
goditi i suoi sguardi…i suoi sorrisi sinceri...
e le sue movenze degne del più potente dei Re.
E…se sai l’inglese…ascolta attentamente…
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http://www.youtube.com/watch?v=BsGgfWCfw6w&feature=related
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Proviamo a tradurre insieme le parti pricipali:

Il giornalista:
“Elvis…cosa pensi del servizio militare e cosa penseresti se venissi richiamato di nuovo?
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Elvis risponde convinto:
"dicendo qualcosa…potrei influenzare il pubblico.
Io non sono un uomo politico...sono un uomo di spettacolo e...
tengo le mie opinioni personali per me…
gli altri artisti...
dovrebbero pensare prima di esprimere opinioni".
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Il giornalista incalza:
“lei è contento della sua immagine?
Elvis:
"L'immagine è una cosa...l'essere umano è un'altra...
è molto difficile vivere dietro un'immagine".
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Il giornalista replica banalmente:

"Cosa ne dice dell'immagine che ha?
Lei è un ragazzo di provincia...timido e umile"
Elvis a quel punto si alza -e come soltanto lui sa fare-
...fà vedere al pubblico con fare ironico…
la cintura d'oro che gli hanno regalato i fans.
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Il giornalista a quel punto incalza:
Elviscosa pensi della guerra del Vietnam?
Elvis ripete:
"...sono un cantante e preferisco non esprimermi pubblicamente...
anche io ho le mie idee…ma le tengo per me".
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Insomma…Elvis aveva ben chiaro un concetto…
le idee politiche appart
engono all'uomo…
l'uomo di spettacolo...non si deve fare influenzare da quello che pensa in politica e tantomeno deve influenzare gli altri con quello che dice.
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Amico mio…torniamo ai nostri giorni e lasciamo…ahimè…i prodigiosi anni sessanta e i suoi inossidabili miti...e
Guardiamo insieme attentamente questa intervista
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http://www.youtube.com/watch?v=QWKuPBecJUs&feature=related
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Visto (?) Tu dirai:
”Che c‘entra Petra questo signore?

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Il punto è questo adorabile amico…
il filmatino è stato girato pochi giorni fà alla premiazione del festival di Cannes…
il protagonista…che sembra una discreta imitazione di Nanni Moretti…
si lancia in un mini comizio politico...
senza sembrare neppure convinto di quello che dice.
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Insomma…
credo che il signor Elio
Giordano abbia utilizzato il prestigioso palcoscenico di Cannes per lanciare un doppio messaggio…
-e-...di natura economica…ritenendo che
"il cinema italiano…senza contributi statali ha vita difficile"
-e-...di natura politica…dicendo appunto che la classe politica italiana...
non è all‘altezza del popolo che l‘ha eletta."
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E no signor Giordano!…
In Italia per fortuna esiste la democrazia…

e i nostri rappresentanti li scegliamo da soli…
nessuno ce li ha imposti…
non capisco perché lei dica -in buona sostanza-
che abbiamo scelto come rappresentanti...
persone peggiori di quello che siamo noi.
Questa dichiarazione la trovo di cattivo gusto e non la accetto proprio!
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La penso come Elvis:
un uomo di spettacolo...non può usare la propria popolarità per influenzare le scelte della politica.
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Altri uomini…altri tempi....
e come scriveva Fedro
raccontando la favola della volpe che trova una maschera da attore tragico...
"Quam speciem!
Sed cerebrum non habet -
che tradotta ha questo significato:
“che bella maschera…
peccato non abbia il cervello”

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A te...unico amico dedico i sogni più belli...
petrascharbach@libero.it
Domani sera alle 9...mi troverai in messenger:-)